Il cedimento delle fondazioni: una corretta progettazione per prevenire

Jan 23

PUBBLICATO DA: Admin| DATA: 23/01/2017 Share on Google+

La stabilità di un edificio è assicurata dalla corretta progettazione e realizzazione delle opere di fondazione.

La progettazione di tali opere devono tener conto delle caratteristiche del terreno e di quelle della struttura portante dell'edifico, per far in modo che esso si mantenga stabile anche in condizioni estreme, quali quelle provocate dai sismi: la mancata valutazione di tali parametri comporta la comparsa di dissesti.

I dissesti che interessano le fondazioni possono dipendere direttamente dalle caratteristiche del terreno, che può essere scarsamente resistente o avere una portanza non adeguata, ma può anche essere interessato dalla vicinanza di falde acquifere o corsi d'acqua, essere soggetto a rigonfiamenti dovuti ai cambiamenti periodici delle temperature, o possono essere interessati dalla presenza, nelle adiacenze, di radici di alberi di alto fusto.

Tali dissesti, quando non sono imputabili direttamente alle caratteristiche del terreno possono dipendere, invece, da una errata progettazione dell'edificio, in cui non si è tenuto conto, ad esempio, della esatta portanza del terreno.


Sintomi dei cedimenti delle fondazioni

Un cedimento delle fondazioni è un evento piuttosto pericoloso, per cui bisogna fare molta attenzione alla comparsa di tutti i sintomi che possono annunciarlo, primi fra tutti l'apparizione di crepe sulle pareti e la presenza di avvallamenti nel pavimento.

Inoltre il quadro fessurativo può essere differente da caso a caso, a seconda della tipologia costruttiva dell'edificio, ad esempio se si tratta di struttura in muratura o in cemento armato, dalla vetustà dell'edificio e delle caratteristiche del terreno.
A seconda dei casi, inoltre, il cedimento potrà interessare prima le pareti e poi il pavimento o viceversa.

Per lo studio di una soluzione efficace occorre la conoscenza della struttura posta sia al di sopra sia al di sotto del piano di campagna, ciò puo significare fare sull’esistente un rilievo che non comprenda esclusivamente la geometria e la struttura in elevazione, ma anche un rilievo del quadro fessurativo, qualora presente, nonché l’indagine storica mediante la visione di eventuali architettonici e relazioni geologiche e geotecniche passate che evidenzino la stratigrafia del terreno di fondazione, nonché la tipologia di fondazione adottata per la struttura in esame.

Occorre tenere presente che, ad esempio, nel caso di fondazioni di edifici storici era usanza abbastanza comune, operare una sottomurazione, ovvero un prolungamento delle pareti al di sotto del piano di campagna con talvolta un modesto allargamento (10-20 cm) rispetto alla parte fuori terra.

In sede di rilievo è di grande importanza valutare la profondità di imposta delle fondazioni e la presenza di eventuali allargamenti; l’obiettivo è perseguibile, se non vi sono locali interrati (cantine, cisterne ecc.), operando degli scavi nel terreno in aderenza alle fondazioni, ovviamente in condizioni di sicurezza sia per l’operatore sia per la costruzione stessa.

Lo scavo deve avere dimensioni limitate in pianta e deve tenere conto delle caratteristiche dell’edificio o della parete interessata per evitare di compromettere la capacità portante della fondazione.